sabato 24 maggio 2008
La Figa al potere (parte II)
Qualche giorno fa discutevo con un collega il quale diceva che non avevo motivo di scandalizzarmi se un ministro della nuova (si fa per dire) politica italiana fosse una valletta. Tutto sommato si tratta di una laureata in giurisprudenza, di una che un minimo di competenze le deve pur avere. Inoltre, ha aggiunto, non dobbiamo dimenticarci delle incursioni parlamentari di Ilona Staller, tanto per fare un nome.
A me, giusto per chiarire, mi avrebbe fatto piacere una scelta di governo alla Zapatero, tanto per cominciare. Ma, ahinoi, in Italia Zapaterno non c'è e se pure ci fosse stato, gli italiani SONO BERLUSCONI, e quindi non sarebbe mai stato eletto. Poi c'è il Vaticano a peggiorare la situazione, con quel nazista di Ratzinger tra i coglioni ad interferire sulle scelte della politica e della società di quesa repubblica delle banane.
Per quanto riguarda la Carfagna, spero di essere piacevolmente sorpreso, va detto. Ma i presupposti già mancano, a giudicare dalle sue recenti prese di posizione sul gay pride (leggi qui)
Per finire non è necessariamente detto che chiunque abbia un titolo di laurea debba necessariamente essere adatto a ricoprire una carica ministeriale (leggi Castelli nel Berlusconi ter). Alla Carfagna (la Figa al potere) hanno affidato un ministero difficile.
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