Liberi di non credere

mercoledì 18 giugno 2008

Zuerst die Füße

Martin Kippenberger, Zuerst die Füße

Superato il piccolo momento di sconforto fantozziano, mi riprendo con una iniezione di ira rivedendo alcuni articoli di giornali di questi giorni. Mi ha colpito una notizia "minore" del 16, riportata da corsera. Si tratta di un’opera, che si intitola “Zuerst die Füße”, “prima i piedi”, del 1990 di un artista tedesco contemporaneo, Martin Kippenberger, morto nel 1997 a 44 anni. Non è mia intenzione entrare nel merito del valore artistico dell’opera, del simbolismo espresso, della palese manifestazione di disagio e sofferenza. Mi interessano di più le implicazioni politiche che l’esposizione al Museion di Bolzano, il nuovo museo di arte contemporanea della città, hanno generato sin dal mese scorso.

Inutile dire che gli integralisti cattolici, che fanno capo al nazista in bianco, non aspettavano occasione migliore per far diventare un caso questo avvenimento. Spinti dal loro spirito intollerante ed ottuso, hanno cominciato la loro crociata che è sfociata nell’impegno da parte di Luis Durnwalder, il governatore, a richiederne la rimozione poiché “potrebbe essere sentita come una provocazione da parte della popolazione dell’Alto Adige, per il 99% cattolica”. Le autorità ecclesiastiche sono andate in preda ad una crisi isterica per un’”oscenità” realizzata ben 18 anni fa ed il cui autore è morto già da 9 anni. Con incredibile tempismo, quindi, sono intervenuti sia il vescovo di Wihelm Egger che ha criticato il carattere offensivo dell’opera sia, (ma proprio non ce la faceva a starsi zitto) Giuseppe Betori, che si è preso l’onere di farsi portavoce del popolo italiano tutto (anzi, “di gran parte”, come dice lui). Ma queste intemperanze clericali sarebbero anche buffe da leggere, se non vi fossero state delle implicazioni ben più gravi. Il Consiglio della provincia autonoma di Bolzano riunito per l’approvazione di un disegno di legge (leggi seduta del giorno 11, ma il mio consiglio è di seguire tutta la discussione) sul sistema scolastico relativa ad asili, elementari e medie inferiori, (147/07) ha approvato, come si legge nell’articolo della Fumagalli di Corsera, l’articolo 1 comma C, si delinea come indirizzo formativo “la diffusione e il rafforzamento del pensiero e della cultura europea, fondata su radici cristiane”, incontrando una resistenza davvero irrisoria. E’ evidente che la rana, in questo episodio, c’entra e come, dal momento che era stata davvero molto serrata la discussione su quella espressione. Tra le varie iniziative ostili, è da segnalare la marcia “antirana” organizzata dagli Schützen der Alpenregion in occasione della festa del sacro cuore…

Le contaminazioni tra stato e chiesa, a tutti i livelli, si vanno facendo davvero molto forti, e se ne sente la violenza sia verbale che morale. Questo non è altro che un piccolo eppure non trascurabile episodio di clericalizzazione di uno stato laico unico garante di pluralismo e libertà di pensiero e di espressione.

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