Liberi di non credere

giovedì 7 maggio 2009

L’arcivescovo di Ancona risponde all’UAAR con un controstriscione

L’arcivescovo di Ancona risponde all’UAAR con un controstriscione

Di seguito un mio Post sul forum dell'UAAR sul controstriscione del cardinale anconetano.

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Non trovo nello striscione dei preti nulla di così scandaloso, se non un patetico, opaco, infantile tentativo di rispondere a quella che era la libera espressione di liberi pensatori che non ha scalfito in alcun modo la solida fede di nessuno.
Ciò per cui ci si dovrebbe preoccupare è la pretesa cattolica di poter gestire questa libertà (per loro c’è solo “libertà in cristo” che è verità). Mi spaventa la spinta reazionaria di un cattolicesimo che non si accontenta, come sarebbe opportuno, della folta e libera comunità spirituale che nessuno mette o ha mai messo in discussione e che è una risorsa di questa nazione, ma pretende il dominio politico su tutti i cittadini per ottenere (ed ahimé in qualche caso mantenere) un ruolo dominante nelle sorti del Paese Italia.
Qualsiasi manifestazione che contraddica i propri dettami suscita immediate ed accorate reazioni per il semplice fatto che così le gerarchie cattoliche hanno la possibilità di fare perno su ciò che chiamano “laicismo” per fomentare nel genuino mondo cattolico (troppo esteso per essere generalizzato) quella reazione contro la “laicità” che sta contraddistinguendo questo periodo della storia italiana. Ne deriva una contrapposizione percepita ormai solo dai cattolici come una minaccia (vedi il testo della Tamaro sul Giornale). Purtroppo noi, umanisti, razionalisti, agnostici, atei, dobbiamo rassegnarci ad un fatto:
l’organismo Chiesa Cattolica, vive simbiosi con la Nazione Italia e si può fare ben poco.
Il controllo delle menti, la capacità di diffusione di miti come “la crociata laica” è propria del loro modo di essere. Dategli un pretesto per il martirio e loro trionferanno (non il loro spirito, ovviamente, ma le loro pance!) con masse in “buona fede” pronte a contrastare ogni diversità in nome di un anello da baciare e di un’indulgenza con cui lavare qualche peccatuccio.

Lugi Fabbrocino

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