Liberi di non credere

mercoledì 18 giugno 2008

Zuerst die Füße

Martin Kippenberger, Zuerst die Füße

Superato il piccolo momento di sconforto fantozziano, mi riprendo con una iniezione di ira rivedendo alcuni articoli di giornali di questi giorni. Mi ha colpito una notizia "minore" del 16, riportata da corsera. Si tratta di un’opera, che si intitola “Zuerst die Füße”, “prima i piedi”, del 1990 di un artista tedesco contemporaneo, Martin Kippenberger, morto nel 1997 a 44 anni. Non è mia intenzione entrare nel merito del valore artistico dell’opera, del simbolismo espresso, della palese manifestazione di disagio e sofferenza. Mi interessano di più le implicazioni politiche che l’esposizione al Museion di Bolzano, il nuovo museo di arte contemporanea della città, hanno generato sin dal mese scorso.

Inutile dire che gli integralisti cattolici, che fanno capo al nazista in bianco, non aspettavano occasione migliore per far diventare un caso questo avvenimento. Spinti dal loro spirito intollerante ed ottuso, hanno cominciato la loro crociata che è sfociata nell’impegno da parte di Luis Durnwalder, il governatore, a richiederne la rimozione poiché “potrebbe essere sentita come una provocazione da parte della popolazione dell’Alto Adige, per il 99% cattolica”. Le autorità ecclesiastiche sono andate in preda ad una crisi isterica per un’”oscenità” realizzata ben 18 anni fa ed il cui autore è morto già da 9 anni. Con incredibile tempismo, quindi, sono intervenuti sia il vescovo di Wihelm Egger che ha criticato il carattere offensivo dell’opera sia, (ma proprio non ce la faceva a starsi zitto) Giuseppe Betori, che si è preso l’onere di farsi portavoce del popolo italiano tutto (anzi, “di gran parte”, come dice lui). Ma queste intemperanze clericali sarebbero anche buffe da leggere, se non vi fossero state delle implicazioni ben più gravi. Il Consiglio della provincia autonoma di Bolzano riunito per l’approvazione di un disegno di legge (leggi seduta del giorno 11, ma il mio consiglio è di seguire tutta la discussione) sul sistema scolastico relativa ad asili, elementari e medie inferiori, (147/07) ha approvato, come si legge nell’articolo della Fumagalli di Corsera, l’articolo 1 comma C, si delinea come indirizzo formativo “la diffusione e il rafforzamento del pensiero e della cultura europea, fondata su radici cristiane”, incontrando una resistenza davvero irrisoria. E’ evidente che la rana, in questo episodio, c’entra e come, dal momento che era stata davvero molto serrata la discussione su quella espressione. Tra le varie iniziative ostili, è da segnalare la marcia “antirana” organizzata dagli Schützen der Alpenregion in occasione della festa del sacro cuore…

Le contaminazioni tra stato e chiesa, a tutti i livelli, si vanno facendo davvero molto forti, e se ne sente la violenza sia verbale che morale. Questo non è altro che un piccolo eppure non trascurabile episodio di clericalizzazione di uno stato laico unico garante di pluralismo e libertà di pensiero e di espressione.

lunedì 16 giugno 2008

Il giorno Perfetto





Questo è il giorno perfetto del lavoratore medio, del quale io rappresento l’essenza. Per essere più precisi, come ebbe a dire Paolo Villaggio del suo personaggio divenuto Maschera, io rappresento “il prototipo del tapino, ovvero la quintessenza della nullità”.

Mi pare evidente, mi sento un tantino giù ed è decisamente in calo la stima che ho di me stesso. Così, moderno sfogo del tapino medio, grido il mio malessere in questo vasto deserto dell’esaltazione dell’ego che è la blogosfera.

Sono a lavoro adesso…cazzo…il capufficio…

Mi genufletto… ma solo per un po’. Metto da parte i miei impegni e penso al caffé di stamattina. E’ un momento Zen, che mi gusto fino in fondo raccolto nei pensieri più disparati. Una meditazione non codificata che appartiene alla tradizione partenopea: nella lenta schiuma che si addensa sulla fragranza delle miscele di caffé da supermercato, si fanno largo immagini rivelatrici dell’essenza stessa dell’essere. Ed è proprio in quel momento, proprio quello in cui sei convinto di aver capito qualcosa, quel momento in cui stai per raggiungere l’illuminazione, che c’è il cane che ti guarda, e reclama, con la zampetta alzata e lo sguardo triste, la strada marcata la sera prima; e così ti vesti e riprende tutto daccapo. L’auto, il traffico, l’ufficio, io, il capufficio. Ed il mio volto, il volto del cane, del collega che mi siede accanto, si sfumano il un indistinto misto, che rassomiglia inesorabilmente e perennemente a se stesso.

Privo di essenza, implodo in una dimensione infinitesima senza identità che mi catapulta in un nirvana chimico, avvinghiato nelle spire dissonanti delle note melanconiche di un cantastorie che sulla sua carta illustra, senza spettatori, la mia vita.

martedì 10 giugno 2008

Il Santo Nano Imperatore

E’ un po’ che sto cercando un briciolo di tempo per scrivere dell’incontro tra il Santo Nano e il nazista vaticano. Gli impegni della vita sottraggono fisiologicamente tempo ai blog (soprattutto a quelli scarsamente o per niente letti come il mio) e poi fatti di cronaca come quello dell’omicidio del giovane ufficiale dei carabinieri e la soluzione del giallo in 48 ore, sottraggono attenzione e impegno, soprattutto quando queste circostanze le vivi così da vicino, con tutta l’ansia del caso e la vergogna di essere un concittadino di quattro balordi che hanno ucciso per un pugno di euro.

Così questo prostrarsi della politica italiana davanti alle pantofole dell’ultimo successore di Pietro, ha assunto un tono minore nella mia sfera emotiva. In circostanze diverse, per una situazione del genere mi sarei sicuramente incazzato come una faina rabbiosa.

C’è un senso di tristezza che pervade l’esaltazione berluschina del solo articolo 7 della Costituzione. Quando dice “Ad ogni modo ribadiamo il nostro concetto di Stato Laico e la necessità, confermata dalla Costituzione, di rispettare profondamente il dialogo tra stato e chiesa”, si dimentica allegramente, tanto per fare un esempio, dell’articolo 7 comma 3 della legge 25 Marzo 1985, che amplia e sviluppa l’articolo 20 della Costituzione… ma così mi sembro mio cugino che per mestiere fa l’avvocato! Allora: cominciamo dall’articolo 20: “Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.”. Questo significa che viene riconosciuto alle organizzazioni di culto (e quindi non solo alla chiesa cattolica) piena autorità giuridica. L’articolo 7 di cui sopra della legge conosciuta meglio con il nome di “Patti Lateranensi”, dice al comma 3, appunto : “Agli effetti tributari gli enti ecclesiastici aventi fine di religione o di culto, come pure le attività dirette a tali scopi, sono equiparati a quelli aventi fine di beneficenza o di istruzione. Le attività diverse da quelle di religione o di culto, svolte dagli enti ecclesiastici, sono soggette, nel rispetto della struttura e della finalità di tali enti, alle leggi dello Stato concernenti tali attività e al regime tributario previsto per le medesime”. Il che significa che se la chiesa cattolica dichiara, per esempio, come edificio di culto un albergo, non si comporta proprio bene bene, e non dà “a Cesare, quello che di Cesare è”.

Soprattutto nessuno dei due loschi individui ha fatto cenno all’articolo 19 della Costituzione che, mi piace ricordarlo, recita “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.”

Il Santo Nano, così, è andato a farsi incoronare Imperatore.

sabato 7 giugno 2008

Il Diamante Pazzo



















Il panorama è incantevole, il profumo del mare, dei limoni della costiera. Le persone sembrano cordiali ed ospitali. Un brusio continuo di voci ti avvolge in uno strato sottile e piacevole di allegria e spensieratezza. Tutto intorno è solare.

All'improvviso il Diamante pazzo incupisce. E il vociare è stridere di armi, l'ospite diventa ostile, il mercante di morte ritorna a vendere.

Così ieri un giovane che non conoscevo ha compiuto il suo ultimo atto di coraggio. Il fatto che indossasse una divisa non conta. Non è stato un ordine che ha ricevuto. Ha visto delle armi ed ha fatto quello che andava fatto.

Addio Marco

* * *

Mi sono accorto che c'era qualcosa di strano ieri al ritorno da lavoro. Ho visto carabinieri appostati nei luoghi strategici della camorra. La rete mi ha informato sull'accaduto. I soliti malviventi, stavolta, l'hanno fatta veramente grossa e si sono macchiate le mani di sangue per pochi euro. E' un'ulteriore conferma del fatto che Torre Annunziata è una città allo sbando.

Poco fa ho visto un corteo di auto dei carabinieri che si dirigeva a tutta corsa verso la Prefettura. Forse l'hanno preso, il bastardo. Spero che questo Diamante Pazzo ritorni alla sua luce ed al suo splendore.


martedì 3 giugno 2008

W la libertà, ma se siete contrari a NOI…





Mi piace pubblicare una risposta indiretta al mio post del 2 giugno. Indiretta poiché è stata data sulle pagine di un quotidiano locale (vedi) al quale semplicemente avevo inviato per intero il post. Un signore, o una signora, che si firma “Semplicemente” mi ha scritto queste simpaticissime parole, devo dire illuminanti, che mi fanno comprendere bene come i cattolici intendano la tolleranza. “in risposta immediata a ybristes, semplicemente per dire: stamane ho partecipato anch´io con orgolgio alla manifestazione organizzata dal´amministrazione comunale. Per quanto riguarda il "prete" che lei non crede in quanto diversa da parere religioso, le posso garantire che il prete in questione ovvero il nostro Monsignor Raffaele Russo, della nostra Chiesa cattolica, ovvero il rappresentante della religione più professata nel mondo, non ha e ripeto non ha fermato il corteo, è stata una pura casualità e se pur come dice lei, avrà espresso un gesto nostro cattolico verso il nostro tricolore nmazionale, non ha commesso nessun reato. A me dispiace per sua figlia che innocentemente ha dovuto spezzare quel suo impeto di giovinezza, nel restare con i suoi amici di scuola e condividere con gioia una bella giornata. A me dispiace tanto. Non sono un razzista e neanche un bigotto, ma quando si scrivono certe cose, allora....semplicemente mi incavolo e grido W la libertà, ma se siete contrari a NOI, per cortesia lasciateci in pace. E finaimola una volta per tute questo solito ed inutile ed ancora falso pianto per chi non la pensa come NOI. BASTA!!!! Se non volete partecipare alla vita normale, statevene a CASA. Semplicemente ...ci voleva.” Non badate agli errori, sono originali, mi sono limitato ad un copia incolla, ma non è certamente lo stile o la profondità della retorica la ragione per la quale ho deciso di mettere in un post qualcuno che mi ha “scritto contro”. E’ l’atteggiamento dei cattolici, non si stenta a comprendere quanto diffuso, che decide cosa è normale e cosa non lo è, che si sente in diritto di invitarmi a rimanere a casa perché non “voglio partecipare ad una vita normale”. Sono parole che si commentano da sole (dopo essere state interpretate, ovviamente) e che sono, purtroppo, lo specchio di una popolazione caprina che si genuflette al potere dei preti, in cambio di un appagamento dei propri sensi di colpa. Una legge come quella che sta per varare Zapatero sulla libertà religiosa, non è semplicemente lontana in Italia, è evidentemente impossibile. Ma di questo ho scritto fino alla nausea.

* * *

Non potevo non commentare l’assenza della Lega alla celebrazione del 2 di giungo. E’ un fatto politico di una rilevanza enorme, un messaggio preciso alla base del carroccio: “non preoccupatevi, noi siamo a Roma, ma rimaniamo secessionisti”. Questi piccoli nazisti, che rincorrono il mito celtico un po’ come i tedeschi di Hitler rincorrevano il mito dorico, si fanno forti di una spinta dal basso intollerante, violenta e soprattutto ignorante. La lega, negli ultimi venti anni, ha rappresentato e rappresenta la vera novità della politica italiana e non è detto che le novità siano necessariamente un progresso. Il loro spessore intellettuale, comunque, ricorda molto da vicino quello che il mio compaesano mi ha scritto: “W la libertà, ma se siete contrari a NOI, per cortesia lasciateci in pace”. Cosmico!

lunedì 2 giugno 2008

La Repubblica e Torre Annunziata



Oggi, festa della Repubblica a Torre Annunziata. La giunta ha organizzato una importante manifestazione, alla quale hanno partecipato diverse scuole torresi, e tra i piccoli c'era pure la mia figlioletta, a testimonianza del fatto che le istituzioni esistono ed hanno interesse a che le nuove generazioni comprendano perfettamente i valori della Repubblica e della Democrazia.

Il canto dell'inno repubblicano scandito dalle candide voci dei fanciulli, ha introdotto la deposizione della colonna d'alloro davanti al monumento ai caduti. Una bella cerimonia laica. Non lo nascondo: mi sono commosso. Al termine c'è stato un corteo che dalla piazza del monumento, piazza Ernesto Cesaro, meglio conosciuta dai Torresi come Piazza Santa Teresa, si è diretto a via Cavour, zona “calda” della città, dove presto nascerà una nuova caserma dei Carabinieri. Il corteo quindi è avanzato lungo la strada dei pusher. Scortati da carabinieri, polizia, vigili, una lunga bandiera italiana sorretta dai piccoli torresi è avanzata, seguita dal Sindaco, dall'assessore alla sicurezza e da tutti i massimi rappresentanti locali delle forze di polizia.

Li vedevo e pensavo alla responsabilità che gli viene data, quella di restituire il paese ai cittadini strappandolo dalle fauci assetate di sangue della camorra. E ascoltavo anche i commenti, le ingiurie al sindaco, ma immagino fosse calcolato anche questo. I pusher non si sono visti. Qualche poliziotto in borghese era passato prima ed ha tenuto la situazione sotto controllo. Una nota decisamente stonata è stata quando un prete, mi hanno detto quello della basilica, ha fermato il corteo ed ha detto qualche formula della sua religione alla bandiera. Sono rimasto davvero scandalizzato: la Repubblica italiana è la repubblica di tutti gli italiani: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”! Perché un prete cattolico si è sentito in diritto di fermare un corteo laico e di “autorizzarlo” con le sue benedizioni?

La mia incazzatura, ovviamente, è servita a poco. Le autorità hanno glissato sull'accaduto e, devo dire, non hanno partecipato a quello che, vi piaccia o meno, è stata una delle tante piccole (grandi) ingerenze della chiesa cattolica nella vita democratica di questa Repubblica. Di sicuro le nuove generazioni hanno avuto l'ennesima visione distorta di uno Stato che lascia, come dire, una “libertà maggiore” alla chiesa, quasi l'unica che possa essere libera di fare quello che vuole. Una religione di stato, insomma...Ma questo, sinceramente, non è stata la cosa peggiore a cui ho assistito.

Non appena il corteo ha imboccato la strada che lo avrebbe portato alla sua destinazione, mia figlia mi ha chiesto di ritornare a casa. Quindi abbiamo fatto a ritroso la strada dei pusher. E dall'icazzatura per l'ingerenza del prete, sono passato allo sgomento quando ho visto che, attenuatasi l'ultima nota dell'inno italiano suonata dalla banda comunale, mentre il corteo spariva nella strada che porta all'istituto Mazzarella, dove ci sarebbe stata un'ulteriore manifestazione, ogni singolo pusher è ritornato al suo posto: la camorra si stava riprendendo la città.

sabato 31 maggio 2008

La politica buona (parte II)






Nella mia rassegna stampa quotidiana online, quello che mi ha colpito di più è stata la lettera della ricercatrice pugliese al presidente della Repubblica. Mi ha colpito poiché parla di quel tormentone del periodo elettorale che è la “sicurezza”. Lei l'Italia la guarda da lontano, e le fa impressione. Sono convinto che il senso di non appartenenza che prova con immenso dolore questa donna, sia sentito da molti anche in patria. E' un disagio spaventoso, un malessere dal quale non si riesca a sfuggire, che logora il senso di gioia che provi per la tua terra quando la vedi martoriata da una visione distorta delle cose. La causa della incapacità di questo paese di rimboccarsi le maniche e di ricrescere, viene vomitata addosso ad extracomuntiari, immigrati, clandestini. Questa voglia di sicurezza è paragonabile alla necessità ancestrale di addossare le cause del male a qualcuno. In questo noi italiani abbiamo una visione non molto diversa dalle punizioni che vengono inflitte, nei paesi del terzo mondo, alle persone, soprattutto donne, che vengono accusate di stregoneria, o al malcostume tipicamente nostrano di indicare “l'untore, lo jettatore, il menagramo”.
Siamo una nazione decadente, senza idee, cupa, abbandonata a se stessa, la caricatura di quello per cui il mondo ci ha apprezzato, di quello di cui la dottoressa Vinci andava fiera all'estero.
Su Liberaton di oggi si legge un resoconto di quello che sta accadendo in Italia, dalla distruzione delle baraccopoli dei Rom a Napoli al caso comico (tragico) del signr Chianelli, agli scontri tra neofasciti e anarchici. Ma molte altre testate europee sembrano testimoniare, attraverso i loro inviati, la sensazione di avere a che fare con una nazione diversa, più intollerante, più fascista, come Jon Hooper del Guardian che rimane sconvolto, il giorno dell'elezione di Alemanno, dal grido “duce, duce”.
Questo è un paese che lascerebbe estraneo chiunque.

venerdì 30 maggio 2008

L’eminenza oscura










E non poteva mancare la chiosa politica del nazista vaticano alla 58ma assemblea della CEI. E’ contento come un agnellino, quel satanasso, e sbava godendosi il trionfo politico che di fatto ha ottenuto in questa nazione. Parla di rapporti sereni tra le parti (è rimasta solo la parte sua in parlamento, ci mancherebbe!) ed in attesa di ricevere il santo nano in Vaticano il 6 di giugno, che si genufletterà davanti al suo sacro scroto rattrappito facendosi finalmente ungere, si appresta alla benedizione di questo governo italiano, o meglio di tutto questo parlamento privo di laici, perché quei pochi che ci sono, fingono di esserlo, scimmie ammaestrate che girano col cappellino per elemosinare qualche voto tra un pubblico che assiste sgomento (se non è stato già lobotomizzato) allo spettacolo di arte varia della politica italiana.

Le parole di giubilo sono esplicite, arroganti, potenti. Parla dell’Italia come del suo dominio, e di fatto lo è. “In uno stato democratico non sembra giustificarsi l’esclusione di un adeguato sostegno all’impegno delle istituzioni ecclesiastiche nel campo scolastico”, tanto per dirne una, ma soprattutto, e questa me la sono appuntata, “c’è l'esigenza che la fede non rimanga chiusa nel privato in quanto essa può offrire un importante contributo alla soluzione di grandi problemi”. Questo è il vero messaggio, la costante presenza della fede, leggi ovviamente la unica fede ammissibile, la fede cattolica.

In questo senso le polemiche dei giorni scorsi sulle dichiarazioni di Massimo d’Alema altro non sono state che prodromiche a queste dichiarazioni. D’Alema, infatti, affermava in maniera molto serena, che “la tentazione del potere è demoniaca e sempre, nella storia della Chiesa, è stata all’origine di misfatti di cui Giovanni Paolo II ha dovuto chiedere perdono” e con questo è stato anche eccessivamente benevolo, ricordando, alle massime cariche vaticane, che il connubio politico tra destra e cattolici si va sempre più consolidando e che la tendenza all’ortodossia e la clericalizzazione dello stato implicano un duro colpo al pluralismo e quindi alla democrazia. Nulla di nuovo dunque, ma il clima di “rapporti più sereni tra forze politiche ed istituzioni” ha generato una specie di terremoto, soprattutto in quell’assurdo carrozzone del PD, in cui si “teme” una deriva “laicista”… e come si fa, senza la Binetti! Così d’Alema si è dovuto affrettare a dichiarare che non è affatto un anticlericale, come se questo significasse essere appestato! Le parole della Turco, comunque, la dicono estremamente lunga quando afferma di poter testimoniare che i leader del centrosinistra hanno avuto pesanti pressioni dal vaticano, e di aver ricevuto un invito ad essere cauto sulle linee guida della legge 40.

Penso che peggio di così non si possa andare. Comprendo che d’Alema non trovi alcuna utilità politica dichiarandosi anticlericale, ma noi, piccoli ybristes, nella nostra infinita tracotanza di uomini, abbiamo il dovere di esserlo se vogliamo garantire una vera libertà di pensiero alle generazioni future.

giovedì 29 maggio 2008

Il mio libero Pensare




Piccola immagine per il blog che spero di curare ancora a lungo...

Er Monnezza













E’ di stamattina l' intervista di Carlo Bonini di Repubblica in esclusiva a uno degli assalitori del raid del Pigneto. Devo dire che non sono rimasto molto sorpreso delle “rivelazioni”. Incredibilmente, proprio ieri, avevo scritto che il “fascista” di turno avrebbe potuto essere chiunque.
Tra atmosfere di sottoproletariato pasoliniano, guarnite di poliziesco alla Lenzi, prorompe un personaggio, come dire, “coatto” che occupa la scena con un primissimo piano, seduto ad un tavolo di bar, a sorseggiare whisky (a scrocco) fumando Marlboro rosse, di notte. Pare di vedere il Trucido, Tomas Milian, “er monnezza”, quello delle rapine alle banche, per capirci, quello della galera e dei cazzotti. La sua visione delle cose ha la prospettiva di un mondo proletario confuso dalla modernità che gli propone sempre nuovi modelli ai quali non può aspirare. Semplicemente lui “è” il suo quartiere. Questo novello Trucido dice “Nazista a me? Io sono nato il primo maggio, il giorno della festa dei lavoratori e al nonno di mia moglie, nel ventennio, i fascisti fecero chiudere la panetteria al Pigneto perché non aveva preso la tessera”. Un po’ come dire che poichè io sono nato il 25 di dicembre e uno zio del fratello di mio cognato era Cardinale, ho titolo a dare l’estrema unzione ai magrebini. Allo stesso modo lui, che ha queste profonde radici antifasciste, si è sentito autorizzato a pestare “questa merda di marocchino, o da dove cazzo viene, questo Mustafà” che aveva sfilato un portafoglio ad una sua amica. Ha “El Che” tatuato sul braccio e che cita a sproposito. El Che era un rivoluzionario, e i diseredati e gli sbandati cercava di farli emancipare. Con questo non voglio entrare nel merito santificando Guevara, ma non mi risulta comunque che sia mai andato a pestare alcuno con un branco di pischelli che si sono aggiunti a lui spontaneamente per strada.
Er Monnezza vaga per il suo quartiere Romano ed è inconsapevolmente lo specchio di quella Italia fascista di cui parlavo ieri, un fascismo da quartiere che non fa sconti a nessuno, soprattutto se parlano una lingua diversa dall’italiano, un fascismo radicato profondamente in questa nazione e che aveva solo bisogno di essere ridestato. I presupposti, oggi, ci sono tutti.

mercoledì 28 maggio 2008

La politica buona


Quella brutta faccia di Bagnasco, quelle brutte facce dei picchiatori, queste brutte facce di un’Italia clericale e fascista.
Non c’è nulla da fare, mi dovrò arrendere a questa evidenza: i miei connazionali si barcamenano tra azioni squadriste e pentimenti convinti in confessione davanti ad un prete ansimante.
Lo zingaro si può linciare, il negro si può pestare, il clandestino è criminale per definizione, ma non si toccano i sacri valori della vita, la ricerca scientifica è un peccato mortale, per cui la procreazione assistita è considerata eugenetica, il prete pedofilo deve poter meditare e pentirsi, la sua vittima comprendere e perdonare . E vedo quella brutta persona di Bagnasco sentenziare direttive per l’impostazione delle linee di governo, alla 58esima assemblea generale della CEI. Invita alla “politica buona”, e ovviamente la politica cattiva è quella di Zapatero che sta per modificare in chiave laica la legge sulla libertà di religione.
Questo paese, fascista, è l’ottimo cavallo di battaglia dei prelati, la vera e propria linfa vitale per questi anacronistici togati, i quali grazie a truffette da quartierino (come la ripartizione dell’8 per mille non assegnato) si arricchiscono sempre di più interessandosi del terzo mondo solo ed unicamente come serbatoio di fedeli. L’Italia è il loro ariete, e difficilmente gli italiani riusciranno a liberarsi da queste piattole, saldamente aggrappate ai loro peli pubici…
I picchiatori, poi, non sono solo quelli che stanno rialzando il capo dopo decenni di latenza, quelli con le croci celtiche e il manganello, per intenderci, ma sono i nostri vicini di scrivania in ufficio, il nostro vicino di casa, quello che ti siede accanto in autobus, quelli che si fanno la croce passando davanti ad una chiesa . Li senti parlare, e lì esplode tutto il loro odio fascista contro zingari, negri e clandestini (anche se questo concetto non gli è particolarmente chiaro, ma, lo hanno sentito per televisione : sono rumeni o albanesi o marocchini che stuprano vendono roba e pisciano sui muri).
I media fanno da eco a tutto ciò e l’omofobia, la xenofobia, la confusione politica imperversano in un coacervo indistinto che viene definito “richiesta di sicurezza” auspicata da quella brutta faccia di Bagnasco, che critica i media e le nuove tecnologie solo perché riesce a generare bullismo e pornografia.
La chiesa cattolica vede ormai in questa nazione un’indispensabile mezzo di sopravvivenza economica, una sorta di simbiosi politica che non prevede necessariamente un allineamento di vedute, ma un ipocrita accordo monetario. Basti vedere la presenza laica, praticamente inconsistente, all’interno dell’arco parlamentare per rendersi conto che la scelta è stata fatta: ormai l’Italia e la sua politica (anche se ci fosse stato il Veltroni non è che sarebbe stato diverso) sono il baluardo contro la civiltà che imperversa inarrestata ed inarrestabile nella vicina Spagna.

lunedì 26 maggio 2008

Torre Annunziata

Torre Annunziata è un paese triste. Ci abito e di conseguenza non riesco ad essere particolarmente allegro. Il tasso di disoccupazione è estremamente alto e le attività redditizie in loco rimangono legate, sostanzialmente, al traffico di stupefacenti, in particolare a quello della cocaina.

I pusher lavorano indisturbati lungo una strada nazionale, ormai da diversi anni. Uno sciame di vedette sui motorini, sorveglia i movimenti, piuttosto rari per la verità, delle forze dell'ordine.

Spesso, quando qualche poliziotto osa troppo, viene cacciato via con le brutte: qualche contusione, niente di più, ma un grosso senso di sgomento tra di loro e di vuoto tra i cittadini. La latenza dello stato, ovvero la nostra latenza, si evidenzia nel momento in cui si fa più disarmante l'arroganza di queste persone quando ostentano una ricchezza paradossale, a tratti grottesca, fatta di catene d'oro, di macchine e motociclette potenti, di sfarzo cafone e di prevaricazione costante, di prepotenze piccole e grandi nei confronti di una società civile che usa Torre come città dormitorio. Questa è dunque il loro habitat ideale, il loro dominio incontrastato: le regole le fanno loro e non viene tollerato null'altro. Ricordano tanto da vicino gli spacciatori di crack nei ghetti afroamericani: cambia solo il tipo di musica che ascoltano, anzi solo il ritmo, poiché i contenuti sono praticamente gli stessi. Sanno benissimo che sono loro a mantenere un certo giro di soldi: basta fare una passeggiata per il corso per scorgere boutiques colme di griffes o gioiellerie. Non si direbbe che è un paese che se la passa male, se non fosse che, dopo le 10 di sera, c'è una sorta di coprifuoco.

L'abbandono è davvero mortificante. Non solo lo stato è latente, quando non è colluso, ma anche le istituzioni religiose non se la passano meglio. Basti constatare che il parroco della chiesa di S.Alfonso è notoriamente imparentato con una famiglia importante del mondo malavitoso. Ed il paradosso maggiore è che si trova in un quartiere cruciale per il tentativo di recupero sociale delle generazioni più giovani, il Penniniello. Ma, dal momento che questo signore è uno tutto di un pezzo, assolutamente intransigente sugli orari di catechismo, rigoroso sulle direttive del Ratzinger di turno, allora non importa a nessuno che per lui la Camorra non esista, Vaticano compreso, perchè quello che conta, per questi preti, è avere più persone che vengano definite cattoliche (il che significa più rappresentatività e quindi più potere). Certo sarebbe stato molto meglio che un prete come lui fosse inviato in posti del mondo in cui c'è davvero bisogno di un impegno umano... ma questo non è l'obiettivo della chiesa cattolica...ovviamente

sabato 24 maggio 2008

Marco

E' importante avere dei giornalisti come Marco Travaglio. E' importante perchè le nuove generazioni di appassionati di giornalismo non si facciano lobotomizzare da quella casta di "scendiletto" che si prostra ai piedi olenti dei politici. I fatti vanno raccontati e spesso e volentieri c'è bisogno di coraggio per poterlo fare. I blog, ne sono convinto anche io, rappresentano una ventata di novità nel panorama dell'informazione di questo paese.

Passaparola

passaparola

La Figa al potere (parte II)


Qualche giorno fa discutevo con un collega il quale diceva che non avevo motivo di scandalizzarmi se un ministro della nuova (si fa per dire) politica italiana fosse una valletta. Tutto sommato si tratta di una laureata in giurisprudenza, di una che un minimo di competenze le deve pur avere. Inoltre, ha aggiunto, non dobbiamo dimenticarci delle incursioni parlamentari di Ilona Staller, tanto per fare un nome.
A me, giusto per chiarire, mi avrebbe fatto piacere una scelta di governo alla Zapatero, tanto per cominciare. Ma, ahinoi, in Italia Zapaterno non c'è e se pure ci fosse stato, gli italiani SONO BERLUSCONI, e quindi non sarebbe mai stato eletto. Poi c'è il Vaticano a peggiorare la situazione, con quel nazista di Ratzinger tra i coglioni ad interferire sulle scelte della politica e della società di quesa repubblica delle banane.
Per quanto riguarda la Carfagna, spero di essere piacevolmente sorpreso, va detto. Ma i presupposti già mancano, a giudicare dalle sue recenti prese di posizione sul gay pride (leggi qui)
Per finire non è necessariamente detto che chiunque abbia un titolo di laurea debba necessariamente essere adatto a ricoprire una carica ministeriale (leggi Castelli nel Berlusconi ter). Alla Carfagna (la Figa al potere) hanno affidato un ministero difficile.

giovedì 22 maggio 2008

Ubuntu XP




L'argomento è sicuramente spinoso(vedi diapositiva) : Linux oppure windows... e non riesco a non pensare che c'è il Berlusconi quater...caz...
Dicevo...
E' un paio di annetti che ho finalmente fatto "il passaggio" da Winzoz (vedi diapoistiva) a linux, distribuzione "UBUNTU".
I vantaggi sono notevoli: il primo, ed a mio avviso il migliore, è la libertà. Tutto il software è libero, semplice da utilizzare. Un vera e propria liberazione.

Verde Bianco e Rosso


...e quindi, visto che sono depresso, mi metto a sbariare con blender-yafrey-gimp per vedere l'effetto che fa.
Ma poi mi viene questa immagine, piuttosto priva di fantasia, per la verità...ma era per provare le trasparenze vetro...e penso a sto cazzo di paese...non riesco ad immaginare qualcosa di peggio...è un sistema perverso basato su agganci politici, caste di giornalisti, ricchi imprenditori, caste....è deprimente...povera Italia...

Le palle di ZAPATERO


E sì
sono depresso, porca la puzzola!
non mi va affatto che da queste parti non esista qualcuno con le palle di ZAPATERO!
Non riesco a crederci: le nostre speranze di democrazia sono nelle mani di un comico, di un paio di giornalisti e di un ex PM ora deputato.

La Figa al potere.




E' trascorso più di un anno: è evidente, il blog non è il mio mezzo migliore. In questo anno di cose ne sono accadute. Il volto politico della nazione è cambiato, in paggio, a mio modesto avviso. Purtroppo gli italiani hanno deciso di affidare nelle mani sciagurate del Berlusca questa nazione ormai allo sbaraglio.
Le figure di merda internazionali non si sono fatte attendere, ovviamente, le prime di una lunga scia non impossibile da prevedere.
I miei cari amici cattolici, intanto, bofonchiano che non vi sia una sufficiente rappresentanza politica nel governo. Alle prossime elezioni, infatti, si candideranno preti e cardinali, per scongiurare tutto ciò.
La mia delusione più grande, rimane sempre la scomparsa della sinistra in parlamento. Questo paese, ne sono convinto, merita il governo che ha scelto.
La democrazia è un grande mezzo, anche nelle mani del più incivile dei popoli al mondo (gli italiani appunto).
Hanno votato chi meglio li rappresenta, il luogo comune dell'italiano, il mangiaspaghetti, il furbetto, quello che fa promesse da marinaio, la simpatica canaglia, quello che ha dato tette e culi in TV, quello che ha messo la Carfagna alle pari opportunità.
La Figa al potere...